• 22 marzo 2023
  • Di  Mutua BVLG ETS

Le cause del prurito (a cura della Dott.ssa Lucia Barsi)

Il film di Nanni Moretti “Caro diario” insegna che il prurito, sebbene si manifesti sulla pelle, può avere le origini più disparate; la cute diventa semplicemente un organo bersaglio, ma le cause profonde possono risiedere in organi diversi. Questo spiega la difficoltà di inquadramento diagnostico e l’intervento di vari specialisti.       

            Il prurito, quando non è un fatto transitorio (e in questo caso non deve destare preoccupazione) è un campanello d’allarme che non va mai sottovalutato, perché segnala che qualcosa, nel fisico o nella psiche, necessita di attenzione.
Il prurito può avere tre tipi di cause:

-          dermatologiche: il sintomo origina da una malattia che interessa la pelle, come alcune patologie molto diffuse (eczemi, dermatiti, psoriasi, orticaria, allergie) o rare, quale il lichen planus che colpisce l’1% della popolazione. Anche punture di insetti e parassiti possono rappresentare un fattore scatenante. Il fenomeno della xerosi è tipico soprattutto degli anziani e di chi soffre di dermatite atopica, una malattia infiammatoria cronica che compare in genere da bambini. In pratica la pelle vede ridotta la sua funzione di barriera, la concentrazione d’acqua nello strato corneo si riduce e la cute reagisce desquamandosi e screpolandosi. Più la pelle si secca, più prude.

-          neurogeniche o neuropatiche: l'origine è un disturbo legato ai nervi periferici. Una delle più frequenti cause del prurito di origine neuropatica è la cosiddetta nevralgia post-erpetica, che segue la fase acuta dell’Herpes Zoster o fuoco di Sant’Antonio.

-          psicogene: sono cause legate ai centri localizzati nel sistema nervoso centrale. Questa categoria comprende principalmente il prurito definito sine materia, cioè senza causa apparente: la pelle risulta integra e sana, gli esami sono in regola. In questi casi si tratta di una somatizzazione, la manifestazione di un disagio emotivo attraverso la pelle. Talvolta invece l’atto di grattarsi non ha nulla a che fare con il prurito, ma rientra nelle cosiddette attività derivate, come sbadigliare, passarsi le mani tra i capelli, accarezzarsi le orecchie. Si tratta di movimenti inconsci che segnalano un’emozione.

Alcuni accorgimenti per affrontare il prurito persistente

            In attesa di individuare una delle tante cause scatenanti si possono mettere in atto alcuni accorgimenti.
La soglia del prurito si riduce abbassando la temperatura corporea. È importante quindi non sostare in ambienti chiusi dove l’aria è molto secca e riscaldata. Utile l’applicazione sulla pelle di compresse di cotone raffreddate (ma non umide, perché l’acqua, evaporando, secca la superficie epidermica peggiorando il problema). Anche una doccia fresca è efficace, avendo però l’accortezza di asciugarsi subito, tamponando delicatamente la pelle con un asciugamano.

Per quanto riguarda i farmaci, in linea generale gli antistaminici (come desclorfeniramina, difenidramina, dimetindene, isotipendile, prometazina, tonzilamina) vanno usati quando la responsabile del prurito è l’istamina, quindi nei casi di orticaria e allergie. Diversamente non sono indicati, a meno che non si tratti di antistaminici sedativi, con un’azione calmante sul sistema nervoso centrale.
Creme, gel e pomate a base di cortisone (ormone steroideo secreto dalle ghiandole surrenali, dall’effetto antinfiammatorio) sono utili in tutti i casi di infiammazione accertata. Vanno bene per le dermatiti allergiche da contatto e irritative e, in generale, per gli eczemi e le punture d’insetto.

La pagina della Dott.ssa Barsi, nostra convenzionata, sul sito web MutuaBVLG.it: https://www.mutuabvlg.it/convenzionati/S/34521


Gli articoli della rubrica "Mutua BVLG Informa" hanno scopo esclusivamente informativo e non rappresentano in nessun caso diagnosi o prescrizioni di trattamenti medici. Non possono quindi sostituire la visita e la consulenza del medico.