Viareggio
trae il suo nome dall’espressione latina “Via Regia”, la strada reale; così si
chiamava l’accesso a quest’area considerata da tempi lontani di strategica
importanza. Avamposto di mare conteso tra Pisa e Lucca, solo nel ‘700 Viareggio
divenne un Comune, con i nobili lucchesi che iniziarono a edificarvi i loro
palazzi. Era l’alba di una delle località balneari oggi più note e amate, culla
di folklore, arte e cultura. Dalle celebri architetture in stile liberty
fiorite nel ‘900, con il trionfo di fregi e decorazioni che riecheggiano l’Oriente,
alla letteratura del premio Viareggio Rèpaci, alle note inimitabili dell’opera
di Giacomo Puccini, la località toscana vanta una storia di bellezza ed
eccellenza negli ambiti creativi più disparati. Una storia che ha plasmato il
panorama cittadino con luoghi iconici che possiamo ancora ammirare: dall’elegante
Villa Argentina, oggi sede di eventi e mostre, a villa Paolina, appartenuta
alla sorella di Napoleone Bonaparte, alle inconfondibili architetture che
caratterizzano la Passeggiata. Una vena artistica confluita anche nel grande
evento simbolo di Viareggio e della sua anima popolare: il famoso Carnevale considerato
oggi uno dei più importanti d’Italia e del mondo. Una sfilata di coloratissimi
carri dalla graffiante impronta satirica, fortemente legati all’attualità e
realizzati da abilissimi artigiani della cartapesta. Una tradizione che ebbe
inizio nel 1873, dapprima con una sfilata di calessi il giorno del Martedì
Grasso, divenuti in seguito costruzioni sempre più complesse e sorprendenti. A
imprimere la svolta decisiva fu il pittore Antonio D’Arliano (1899-1992), che
ideò la tecnica della “carta a calco” permettendo di realizzare carri imponenti
e al contempo leggeri. Oggi la magia del Carnevale prende vita nella Cittadella
del Carnevale, un vero hub creativo nei cui hangar nascono le monumentali architetture
di cartapesta. Qui ha sede anche il Museo del Carnevale, un viaggio tra
bozzetti d’autore e altre testimonianze.
L’anima artistica di Viareggio non vive solo nei celebri carri; la città vanta nella
sua storia nomi illustri come l’espressionista Lorenzo Viani (1882-1936) e il
futurista Uberto Bonetti (1909-1993), ideatore di un personaggio simbolo di
Viareggio e del suo Carnevale: Burlamacco.
Una città
baciata dal mare e da una convergenza unica di suggestioni, spinte creative e
intellettuali, in un’atmosfera che avvolge il visitatore lasciando un ricordo
indelebile.